La Cappella Sansevero è indissolubilmente legata al genio di Raimondo di Sangro, che ideò e commissionò a numerosi artisti il complesso ciclo iconografico in essa contenuto. Ospita alcune delle sculture che sono diventate capolavori dell’arte mondiale, la più spettacolare delle quali è il Cristo Velato, simbolo della città di Napoli. La visita alla Cappella mi ha permesso di capire come questa non sia solo un luogo per contenere i capolavori al suo interno, ma un’opera d’arte unica, capace di raccontare se stessa al visitatore attraverso tutti gli elementi che la compongono. Di fronte a tanta bellezza, è impossibile rimanere indifferenti. Se siete curiosi di conoscere la sua storia, cerco di soddisfare questa curiosità . Se state programmando una visita a Napoli, vi fornisco i dettagli che dovreste conoscere prima di partire.
- Gianluca Pitzeri
- Ultimo controllo e/o modifica 19 Maggio 2023
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- Fotografia in primo piano © David Sivyer / Wikimedia
Acquisto di biglietti per la Cappella Sansevero
Anche se accanto alla cappella si trova una biglietteria, i biglietti possono essere prenotati solo online. Il Museo ha un numero limitato di ingressi giornalieri ed è possibile prenotare i biglietti solo con un mese di anticipo.
I biglietti possono essere acquistati sul sito ufficiale, selezionando la data e la fascia oraria prescelta (se disponibile). È possibile acquistare anche un’audioguida.
Come indicato sul sito del museo, una volta effettuato l’acquisto non è possibile modificare né la data del biglietto né la fascia oraria scelta. Se si desidera prenotare i biglietti con più di un mese di anticipo e con la possibilità di cancellare o cambiare le date, l’unica opzione è quella di fare una visita guidata che includa il biglietto per la Cappella Sansevero. Durante le stagioni turistiche di punta, questa è l’unica opzione per chi cerca di acquistare i biglietti all’ultimo minuto.
Le seguenti opzioni sono disponibili sui nostri siti partner.
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Durante il mio breve soggiorno a Napoli, una delle opere che più desideravo vedere era il Cristo velato, una magnifica scultura in marmo divenuta famosa per l’incredibile resa del velo che copre il corpo senza vita di Cristo. È esposto nel Museo della Cappella Sansevero, certamente uno dei più importanti della città , ricco di opere ricercate da innumerevoli viaggiatori già nel XVIII secolo.
A questa cappella è legata una leggenda secondo la quale, intorno al 1590, un uomo innocente veniva condotto in catene in prigione. Disperato, si diresse verso il giardino della famiglia di Sangro e vide crollare una parte del muro in cui scorse l’immagine della Madonna, alla quale l’uomo promise di dedicare un’iscrizione e una lampada d’argento se fosse stato liberato dal carcere, cosa che presto avvenne.
Il luogo divenne presto meta di pellegrinaggio, portando alla creazione di un piccolo santuario poi sostituito da una cappella, che prese il nome di Santa Maria della Pietà , trasformata da Alessandro di Sangro in un tempio per ospitare le sepolture della famiglia, come recita l’iscrizione all’ingresso datata 1613.
Quello che vediamo oggi al suo interno, invece, è il frutto del genio del suo creatore Raimondo di Sangro Principe di Sansevero, che a partire dal 1740 iniziò a progettare e commissionare a numerosi artisti le varie opere che andranno a comporre il complesso impianto iconografico della Cappella.
Visita alla Cappella Sansevero
Il Museo si trova in via F. De Sanctis, nel cuore del centro storico di Napoli, in una zona a traffico limitato. Non ci sono mezzi di trasporto che vi portino. Potete scegliere tra le fermate di Duomo e Piazza Cavour, a circa 10-15 minuti a piedi dalla Cappella Sansevero. A seconda di dove vi trovate, potete prendere l’autobus o la linea della metropolitana.
Sito ufficiale | Telefono: +39 0815524936 | Email: [email protected]
Orari di apertura
Tutti i giorni dalle 09:00 alle 17:30, con ultimo ingresso alle 18:30.
Chiuso il martedì
Prezzi dei biglietti
Prezzo intero: 10 €
Ridotto/10 – 25: 7 euro
Under 9: gratuito
Strutture
Libreria, audioguida
AccessibilitÃ
Le aree accessibili alle persone con disabilità fisica sono quelle della Cappella e della Sacrestia, dove si trova il bookshop. L’unico luogo non visitabile è il Vault sotterraneo dove sono conservate le Macchine Anatomiche, accessibile attraverso una scala a chiocciola del XIX secolo.
La Cappella Sansevero e le sue opere
Raggiungere il Museo passeggiando nel bellissimo labirinto di strade del centro storico è stato l’inizio dell’esperienza, che mi ha stupito quando ho varcato la soglia d’ingresso. Lo spazio interno è piccolo, costituito da una sola navata, ma è incredibilmente denso, pieno di opere collocate in ogni angolo.
È costituito da quattro archi a tutto sesto per lato, in cui sono collocati i mausolei delle famiglie, mentre sui 10 pilastri che li separano si trovano le 10 statue delle Virtù. Sono dedicate alle figure femminili della famiglia di Sangro, tranne una che Raimondo ha dedicato al padre, e vogliono rappresentare un percorso spirituale che porta alla conoscenza, secondo i principi illuministici che si stavano affermando all’epoca.
I più famosi, che insieme al Cristo velato rappresentano l’apice scultoreo dell’intero complesso, sono il Disinganno e la Pudicizia. Il primo è dedicato al padre, opera di Francesco Queirolo, e rappresenta un uomo intento a liberarsi da una rete, simbolo del peccato. È proprio la qualità dell’arte di questa rete a lasciare stupefatti, tanto che si dice che gli artigiani che dovevano terminare l’opera si rifiutassero di toccarla per paura che il marmo si sbriciolasse nelle loro mani. Il secondo, invece, fu realizzato in onore della madre di Raimondo da Antonio Corradini e raffigurava una figura femminile coperta da un velo che rende l’opera un capolavoro per l’effetto di aderenza e semitrasparenza che restituisce, con una ricerca di forma e movimento in grado di impressionare.
L’intero complesso è degno di nota, quindi mi limiterò a citare altre due opere che mi hanno colpito: la volta affrescata del soffitto nota come Gloria del Paradiso e l’Altare Maggiore con il suo alto rilievo marmoreo sull’abside che raffigura la scena della Deposizione.
Il Cristo velato
Il punto focale della mostra, attorno al quale ruotano tutte le altre opere, è il Cristo velato, opera di Giuseppe Sanmartino realizzata nel 1753. La resa di questa scultura può lasciare a bocca aperta, tanto che l’accompagna una leggenda secondo la quale Raimondo di Sangro, che praticava tra l’altro l’alchimia, avrebbe scoperto un metodo per marmorizzare il velo che copriva il corpo di Cristo. Il fatto che sia nata una leggenda del genere la dice lunga sull’incredibile livello che la scultura raggiunge, quasi inducendo gli osservatori a non credere a ciò che vedono. Jacopo Cardillo, famoso scultore italiano noto come Jago, dice dell’opera che, tra tutte quelle presenti, questa è l’unica che brilla di luce propria e che la sua difficoltà non sta tanto nella creazione del velo, quanto piuttosto nel dare agli osservatori la possibilità di immaginare ciò che si nasconde sotto, accennando alle forme del corpo e del volto senza mostrarle, permettendo alle persone di crearsi nella mente un’immagine che varia da caso a caso. Questo fatto rende l’opera l’epitome della scultura.
Inizialmente doveva essere esposto nella camera sotterranea, l’unica che non fu mai completata e che oggi ospita le due macchine anatomiche realizzate nel 1763 dal medico palermitano Giuseppe Salerno, che stupiscono per i dettagli della rappresentazione del sistema circolatorio, che presupponevano un livello di conoscenza medica molto elevato per il periodo storico.
Il genio della Cappella: Raimondo di Sangro
La Cappella Sansevero esisterebbe solo con l’enigmatica figura di Raimondo di Sangro, che da 250 anni affascina i visitatori. Fu un grande esponente del primo Illuminismo europeo, un inventore, un uomo di lettere e di armi, un editore, un mecenate e il primo Gran Maestro della Massoneria napoletana. Già in giovane età , Raimondo dimostrò un’intelligenza fuori dal comune e, nel corso della sua vita, si cimentò in molti campi diversi, dalla chimica all’idrostatica, dalla tipografia alla meccanica.
Nel 1751 scrisse la lettera Apologetica, in cui cercò di esprimere alcune delle proprie idee, che poi incluse nel ciclo iconografico della Cappella. Tuttavia, la Chiesa ha ritenuto i suoi contenuti così controversi da vietarne la diffusione. Dopo questo evento, decise di concentrarsi sulle invenzioni e creò un laboratorio con tutti i tipi di attrezzature. Numerose creazioni e scoperte contribuirono ad accrescere la sua fama a tal punto che il suo palazzo e la sua bottega divennero una tappa quasi obbligata del Grand Tour che i nobili europei intraprendevano in Italia.
Visse tra il 1710 e il 1771, stupendo continuamente i contemporanei con il suo genio, come quando nel 1770 solcò le acque tra Posillipo e il Ponte della Maddalena su una carrozza marittima di sua invenzione, che agli occhi della gente “pareva trainata da cavalli”. Conosceva otto lingue e con il suo carisma attirò a sé personalità di spicco del mondo scientifico e letterario, come l’astronomo Joseph Jérôme De Lalandre, che disse di lui: “non era un accademico, ma un’intera accademia”.
La mia esperienza
Prima di visitare il Museo, il mio interesse era interamente concentrato sul Cristo velato e dovevo rendermi conto dell’importanza del contesto in cui si trovava. Mentre mi muovevo all’interno della Cappella e mi informavo sulla sua storia, la mia curiosità è stata catturata dalla figura del suo creatore, che ha reso questo magnifico luogo ciò che è oggi.
Rappresenta il suo testamento, il lascito alle generazioni future e il lavoro di una vita. Gran parte delle sue finanze sono state impiegate per la creazione di questo scrigno d’arte, che solo alla fine della mia visita ho capito non essere la somma di tante opere collocate nello stesso luogo, ma piuttosto un’unica opera d’arte raccontata attraverso le sculture, i dipinti, le architetture e gli ornamenti che la compongono, veicoli del messaggio che Raimondo di Sangro ha voluto lasciare ai posteri.
Mentre le statue delle Virtù rappresentano i valori che l’uomo deve raggiungere per arrivare alla conoscenza, la pavimentazione originale, che raffigurava un motivo a labirinto, simboleggiava le difficoltà di questo percorso. Le statue sono inoltre cariche di motivi simbolici che possono essere interpretati a diversi livelli, il che rende difficile la loro piena comprensione e contribuisce a conferire un’aura mistica all’intero ambiente.
Il Cristo velato, invece, è il coronamento dell’intero complesso, un capolavoro d’arte unico che permette a tutto di brillare. Sono felice di aver trovato il tempo per visitare uno dei simboli di Napoli, che si è rivelato un’esperienza meravigliosa.
FAQS per visitare la Cappella Sansevero
Posso fare foto o riprese video durante la visita?
No, il Museo e il personale sono attenti a non permettere a nessuno di fare foto o video.
Quanto dura la visita?
Non c’è una durata prestabilita. La Cappella è piccola ma è un concentrato di opere d’arte, quindi dipende da quanto tempo si vuole dedicare a ciascuna di esse. Si possono passare 15 minuti o più di un’ora all’interno.
Devo acquistare i biglietti online?
Sì, è necessaria la prenotazione online per poter visitare il Museo, che ha un numero limitato di biglietti giornalieri.
Posso cambiare la data del biglietto o ottenere un rimborso?
Non è possibile avere alcun rimborso o cambiare la data selezionata una volta che il biglietto è stato acquistato sul sito ufficiale del Museo.
Gli animali sono ammessi?
Gli unici animali ammessi sono i cani da servizio; anche gli animali di piccola taglia non sono ammessi.
Aggiungi la Cappella di Sansevero ai tuoi itinerari e alle tue liste di viaggio
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Sansevero Chapel
The origins of the Chapel date back to 1613, when it was erected at the behest of Alessandro di Sangro, while its current appearance is due to Raimondo di Sangro, seventh prince of Sansevero, who conceived the entire iconographic design. The space, consisting of a single nave, houses funerary sculptures dedicated to the family’s ancestors in the side chapels, while the sculptural groups leaning against the pillars are dedicated to the women of the family, representing the various virtues. The complex is a concentration of Neapolitan Baroque, rich in symbolism and detail, and one of the most important museums in Naples. It houses the ‘Veiled Christ’, a sculpture by Giuseppe Sanmartino, which is the most famous masterpiece among the Chapel’s many works.